Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori

Un viaggio nel passato

l Museo Diocesano di Ischia è un vero scrigno di tesori. E voi li avete mai visti? Si accede al museo, nel caratteristico borgo di Ischia Ponte, varcando una porticina quasi nascosta.  E noi di Pinwheeltime non potevamo perderci questo viaggio nella meraviglia.

L’idea di un museo diocesano nell’isola campana fu del Vescovo Tommasini (1962-1970), ma la realizzazione effettiva avvenne con un decreto del 5 marzo 1995 del Vescovo Antonio Pagano (1984-1997). Il restauro dell’edificio fu iniziato dal Vescovo Pagano e portato a termine dal suo successore, il Mons. Filippo Strofaldi. Infine, nel 2019, Mons. Pietro Lagnese ha riorganizzato il museo, creando le sale al piano terra e allestendo una nuova disposizione delle collezioni. Ma torniamo alla nostra visita guidata al Museo Diocesano di Ischia e ai suoi bellissimi tesori.

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Introduzione al Museo Diocesano di Ischia

Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori
Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori

Accompagnate da una guida d’eccezione: la Dott.ssa Maria Lauro, dall’immensa cultura e preparazione storica, abbiamo vistato il Museo Diocesano di Ischia (https://www.mudis.it) ubicato all’interno del palazzo del Seminario.

Ed ecco le collezioni del museo che ci hanno ammaliate. Il Museo ospita molte testimonianze del patrimonio artistico, religioso e storico della Diocesi di Ischia presentando reperti compresi in un arco di tempo dal periodo paleocristiano fino ai piccoli reliquiari del XIX e XX secolo.

Tanti marmi e suppellettili conservati nel Museo Diocesano di Ischia provengono sia dalla cattedrale che dal Castello Aragonese.

La storia custodita dal museo è molto affascinante perché rivela il suo legame con Santa Restituta il cui corpo arrivò nel quarto secolo dopo Cristo dall’Africa. O ancora con San Giovan Giuseppe della Croce nato a Ischia nel Borgo di Celsa nel 1654.

L’arte sacra a Ischia raggiunge il suo acme con il Sarcofago di Bethesda. Si tratta di un tesoro archeologico nel cuore del museo perché rappresenta uno dei tre esemplari al mondo di questa meraviglia.

Uno è conservato nel Museo Pio Cristiano in Vaticano, un altro è affisso sulla facciata della Cattedrale di Tarragona in Spagna. Il terzo è qui.

La storia del Sarcofago di Bethesda

Condividiamo con voi la storia del Sarcofago di Bethesda. Il fronte del Sarcofago di Bethesda è stato oggetto di numerosi studi fin dal suo arrivo nel 1867 nel palazzo del Seminario. Non si conosce il luogo preciso del rinvenimento ma potrebbe essere la prova della presenza cristiana sull’isola di Ischia.

Secondo le teorie potrebbe scaturire dal Castello Aragonese ed essere un manufatto di un sepolcro trecentesco della famiglia Cossa oppure un reperto paleocristiano derivante dal Cilento.

Questi reperti preziosi raccontano di un’epoca lontana e sono anche in ottimo stato di conservazione dopo l’ultimo restauro effettuato nei laboratori vaticani dalla Dott.ssa Valentina Lini.  Ed è possibile anche seguirne la spiegazione in video mapping.

Un tesoro archeologico nel cuore del museo

Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori
Il Museo Diocesano di Ischia: il sarcofago di Bethesda

Il fronte del Sarcofago di Bethesda rientra nella serie elaborata durante i papati di Damaso e Siricio far il 366 e il 399 d.C. Il suo nome deriva dall’episodio centrale che vi è rappresentato ovvero la guarigione di un paralitico nella piscina di Bethesda.

I Sarcofagi di Bethesda narrano di Cristo che risana. I due archi, posti ai lati del fronte del sarcofago, idealmente iscrivono il messaggio affidato ai vari brani evangelici, mentre gli elementi architettonici, colonne e timpani, determinano una scansione temporale e fisica della narrazione: Cristo è il medicus la cui azione taumaturgica svolta in Galilea avviene alla presenza dei suoi discepoli chiamati a testimoniare quanto hanno visto.

L’avvento di Cristo indica la vita eterna, la guarigione dalle malattie e la possibilità da parte del malato di aderire al nuovo credo religioso sanando infermità fisiche e morali per vivere una nuova vita. Cristo salva i corpi per la salvezza dell’anima. E’ il nuovo spirito di Dio che chiama ciascuno di noi come ha fatto con Zaccheo per condurci alla Gerusalemme celeste.

La scelta del sarcofago ischitano, unico nel suo genere, di raffigurare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme secondo il vangelo di Matteo rivela il desiderio di presentare Cristo come nuovo Messia, annunciato dalle Sacre Scritture. Grazie ad alcuni frammenti recuperati in Algeria è stato possibile le scene ai lati della serie dei Sarcofagi di Bethesda: il battesimo dei carcerieri di San Pietro e la cena di Daniele tra i leoni. Ed ecco emergere il significato più profondo del Sarcofago di Bethesda: tutti possono anelare alla salvezza eterna se sono sorretti da una fede sincera. Il messaggio si fa dunque strada nei cuori raggiungendo ciascuno fin nel profondo.

Visita al Museo Diocesano di Ischia: le altre collezioni 

Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori
Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori, i dipinti

Oltre al Sarcofago di Bethesda ci sono anche altre collezioni del Museo Diocesano di Ischia. Si tratta di opere d’arte religiosa nel museo, dipinti e sculture nella collezione del museo, altri tesori esposti nel museo.

Ci sono la Croce astile che risale al XVIII secolo, che deriva dagli arredi regalati alla Cattedrale dal vescovo Felice Amato, uno stupendo reliquiario denominato il “Braccio di Sant’Andrea”, una tavola del XVI secolo del San Tommaso d’Aquino orante attribuita a Pedro de Aponte; il San Giorgio e il drago siglato e datato “H B 1598” di Ippolito Borghese ed un dipinto della Trinità. Ma ci sono anche altre pale d’altare e quadri come la Madonna delle Mele.

Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori
Il Museo Diocesano di Ischia: La Madonna delle Mele

Come Arrivare al Museo Diocesano e informazioni utili per i visitatori

Per arrivare al Museo Diocesano di Ischia, se provenite da Ischia Porto, la porta d’accesso (scusate il bisticcio di parole!) dell’Isola di Ischia attraverso i collegamenti marittimi soprattutto da Napoli, potete facilmente prendere il bus n.7 per Ischia Ponte – Castello Aragonese che vi attende al capolinea degli autobus, situato giusto dietro al porto. Il percorso del bus è di circa 10 minuti. Il bus vi fermerà a poche decine di metri dall’ingresso del Museo Diocesano di Ischia, che si trova sul lato destro della strada del borgo di Ischia Ponte.

Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori
Il Museo Diocesano di Ischia: ingresso

Il Museo Diocesano di Ischia, o Mudis, è attualmente in riallestimento. È visitabile il mercoledì dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 20:30 alle 22:30; il venerdì dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 20:30 alle 22:30 ed il sabato 20:30-22:30. Negli altri giorni è possibile visitare il museo su appuntamento. E se trovate la porta chiusa…non abbiate timore di bussare come abbiamo fatto noi! Oppure potete prenotare la vostra visita chiamando il 3477256638 oppure inviando una mail all’indirizzo: mudis.ischia@gmail.com. Infine per avere altre info c’è sempre il sito ufficiale del Mudis. Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori vi aspetta.

Questa dunque è una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia.

Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori
Il Museo Diocesano di Ischia e i suoi tesori, le sagome delle chiese di Ischia

In zona, inoltre, non potete perdervi Il Museo del Mare (se non avete letto il nostro articolo potete farlo qui!), a pochi passi dal Museo Diocesano e soprattutto, il Castello Aragonese. Ed ora non vi resta che osservare anche voi queste bellezze magari facendo un viaggio ad Ischia.


Fonte: PinWheelTime

Il Museo Diocesano di Ischia è la porta d’ingresso ad un viaggio alla scoperta della millenaria storia di Ischia e della sua religione.